Un programma di Peppuccio Tornatore, riprese di Filippo de Caro Carella e Piero Schimmenti, montaggio rvm di Saro Cordaro Angelo La Barbera e Piero Rotondo. Voce di Vittorio Brusca. Rioprese in studio di Franco Maugeri e Giovanni Tomarchio. Tecnici audio Pippo Bartolomei e Alfio Signorelli. Montaggio audio di Marytino Gambino e Nino Montalto. elettricista: Nino Dell'Oglio
Un giovane, responsabile di una rapina e di uno scontro con la polizia, racconta, in maniera lucida, spietata, la sua esperienza. Il regista, Giuseppe "Peppuccio" Tornatore, raccoglie la sua testimonianza, quella dei genitori, legge alcuni brani del diario scritto in carcere dal giovane, straordinariamente capace di autoanalisi e di forte autocritica. In cella Santo Sabatino continua a studiare, si laurea in legge, scrive e dipinge e ottiene una forte riduzione della pena e la libertà provvisoria. Il giovane racconta la sua militanza politica nei movimenti giovanili di destra, la drammatica esperienza durante la leva militare, la riforma per nevrosi e poi il reclutamento in Africa come mercenario. Il ritorno a casa lo spinse ancora di più verso un atteggiamento di rifiuto della società e la delinquenza. Il carcere,spiega Sabatino, gli ha però offerto una via di riscatto, lo ha costretto a riflettere sugli errori commessi e a desiderare una vita normale, libera,che rispetti gli altri