Prima puntataUn programma di Rosa Ricciardi. Riprese di Nicola Bressi,Franco Maugeri,Enrico salsi Giovanni Tomarchio, montaggio rvm di Paolo Giordano e Piero Rotondo. Voce fuori campo di Egidio Termini
L'epopea della Targa Florio rivive in un documentario dedicato ad una delle corse automobilistiche più antiche del mondo. Settantadue chilometri e mille curve sul percorso delle Madonie, palcoscenico per le più grandi case automobilistiche europee e per i piloti noti e meno noti, alcuni dei quali protagonisti anche delle Mille miglia. La corsa è legata in maniera indissolubile al nuovo spirito imprenditoriale che animò l'isola e di cui i Florio furono fra i più noti, ma non unici, esponenti, ma anche alla vitalità delle metropoli che conquistavano sempre più la centralità economica e sociale. La Targa era anche un'immancabile occasione mondana sia per i vip dell'epoca che per i semplici spettatori a cominciare dagli abitanti dei paesi delle colline palermitane. Alcuni testimoni raccontano quella stagione piena di entusiasmo. Il mese di preparazione delle auto a Termini Imerese, gli spostamenti degli appasionati che in piena notte si avviavano lungo il percorso con tutti i mezzi, dalle poche auto, ai treni, agli autobus. La gara, soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, ebbe uno straordinario seguito popolare. Era anche l'occasione per una bella vacanza all'aria aperta, per pranzi
luculliani e vita in comune. Nel 1906, data di inizio della manifestazione siciliana, le auto nell'isola erano appena una cinquantina, di proprietà di aristocratici e grossi imprenditori. Il
resto dell'isola era segnata dal sottosviluppo e dalla disgregazione
sociale. La Targa era un fenomeno d'elite, per alcuni un'occasione
frivola, una "belle epoque" per i pochi che potevano contare su
redditi e privilegi